Reti idriche   [Scarica questo caso applicativo come file PDF]

La crescita batterica sulle superfici a contatto con l'acqua (un fenomeno noto come "biofilm") rappresenta un problema rilevante nelle reti idriche. Tale strato di batteri costituisce, infatti, l'ambiente ideale per la proliferazione dei patogeni. Il biofilm, inoltre, è notevolmente più resistente (fino a 1000x) ai trattamenti biocidi rispetto ai batteri liberi nell'acqua, e la sua resistenza aumenta nel tempo. Per tale ragione, al fine di prevenire la proliferazione di microorganismi potenzialmente pericolosi, risulta importante eliminare il biofilm durante la sua fase iniziale di sviluppo. Al fine di limitare la crescita batterica, l'acqua potabile viene normalmente trattata con cloro ma, nella maggior parte dei casi, non viene effettuata alcuna verifica circa la reale efficacia di questo trattamento nei confronti del biofilm.

 

Il rilevamento dei batteri nelle reti di distribuzione idrica aumenta la sicurezza


In questo Progetto, il Sistema ALVIM per il Monitoraggio del Biofilm è stato testato sia in laboratorio che in un acquedotto.

In un primo test di laboratorio, il Sensore di Biofilm ALVIM è stato immerso in acqua di rubinetto contenente cloro residuo (v. figura sotto). Com'è possibile notare dal grafico, durante le tre settimane della prova non è stata rilevata crescita di biofilm. Al termine di questo periodo, alcuni provini immersi nella medesima vasca sono stati analizzati tramite microscopia ad epifluorescenza (colorazione live-dead, vivi-morti). L'analisi ha confermato che la quasi totalità dei batteri presenti sui provini risultava essere morta.

Test di laboratorio con acqua clorata

In un secondo test di laboratorio, il Sensore di Biofilm ALVIM è stato immerso in acqua di rubinetto priva di cloro (v. figura sotto). Com'è possibile notare dal grafico, dopo 4-5 giorni il biofilm è iniziato a crescere. Al termine di tale periodo, alcuni provini immersi nella medesima vasca sono stati analizzati tramite microscopia ad epifluorescenza (colorazione live-dead, vivi-morti). L'analisi ha confermato che la quasi totalità dei batteri presenti sui provini risultava essere viva.

Test di laboratorio con acqua priva di cloro

Nel corso dell'ultima prova, il Sensore ALVIM è stato installato in un acquedotto. In questo caso, la crescita di biofilm è stata rilevata già dopo pochi giorni (v. figura sotto). Ciò non è inusuale poiché, come precedentemente menzionato, la clorazione dell'acqua potabile non sempre è sufficiente ad eliminare il biofilm. È interessante notare come, al crescere del biofilm, la concentrazione di cloro sia diminuita, come indicato dai valori ORP (rilevati da un'apposita sonda). Il cloro, infatti, viene "consumato" dalla materia organica (incluso il biofilm) presente nelle tubazioni. Maggiore è la presenza di biofilm, minore sarà la concentrazione di cloro residuo.

Test di campo in un acquedotto

Queste prove hanno dimostrato l'affidabilità del Sensore di Biofilm ALVIM, e la sua capacità di rilevare sin dalle prime fasi la crescita batterica negli acquedotti e nelle reti idriche. Inoltre, il Sistema ALVIM si è dimostrato uno strumento efficace per la verifica e l'ottimizzazione dei trattamenti biocidi / di sanificazione, in linea ed in tempo reale.

 

 

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